Le forze dell’acqua (1)
Abbiamo visto che l’acqua è sensibile e cambia la sua struttura in funzione delle condizioni ambientali e anche in funzione di stimoli di carattere più sottile come gli atteggiamenti dell’uomo nei suoi confronti. Una tale sensibilità è possibile solo se si presuppone la presenza di una componente vitale in grado di percepire tali stimoli.
Secondo la teoria degli elementi, nell’acqua, la componente vitale è costituita dall’etere del chimismo.
In ognuno dei quattro elementi, fuoco, aria, acqua, terra sono presenti due aspetti fra loro contrapposti che si possono definire come forze fisiche e forze vitali od eteri. Semplificando si può dire che le prime sono forze di morte e le seconde sono forze di vita. Nel caso dell’acqua le relative forze si chiamano “forza fisica massificante o gravità” e “etere del chimismo”.
La gravità è quella forza che tende a massificare a rendere tutto indistinto. Le gocce di pioggia che cadono dal cielo si uniscono a terra formando un rivolo, un torrente, un fiume, fino al mare. Ogni goccia isolata riconfluisce nella grande massa del mare dove non c’è più la “goccia” ma la totalità indistinta delle acque.
L’etere del chimismo, invece, è quella forza che ha la capacità di distinguere e di ordinare stabilendo dei rapporti ben precisi fra le varie parti di un tutto. E’ chiamata anche etere del numero o etere del suono. Sia nel sistema numerico, infatti, che nel sistema dei suoni domina il principio dell’ordine. Una sinfonia esiste per via degli intervalli. Se le singole note fluissero insieme, se cioè gli intervalli diventassero insignificanti, non esisterebbe alcuna musica. Per tale motivo l’urlo di una sirena o l’ululato di un cane suscitano un’impressione sgradevole e comunque non sono percepiti come musica.
La musica esiste solo per mezzo degli intervalli, delle distanze simultanee o successive, essa si fonda su una forza che divide e mantiene diviso, senza però eliminare le relazioni ed è risaputo che la musica è interamente pervasa da leggi numeriche e matematiche.
Una dimostrazione degli effetti ordinatori dell’etere del suono lo si può vedere nelle “figure di Cladini”. Mediante un suono si fa vibrare una lastra di metallo su cui è sparsa della polvere di ferro. All’inizio la polvere è sparsa in modo regolare su tutta la piastra, poi comincia a suddividersi formando delle figure geometriche che mutano al variare del numero di vibrazioni. Tuttavia non si modifica una singola zona isolatamente ma è sempre il tutto a subire una trasformazione. Si verificano divisioni, separazioni, distanze, intervalli ma ciascun elemento è in relazione con l’altro formando nell’insieme un’unità. Questa è l’essenza dell’ordine: l’esistere di parti separate e diverse messe tra loro in una relazione sensata. Questa è l’essenza della musica e del resto una “vera musica”, a livello umano, ha la capacità di unire le coscienze anche al di là di separazioni culturali o ambientali.