L’Acqua 07

Elemento di Mediazione

Nel processo di dinamizzazione l’acqua assume delle proprietà che corrispondono al momento cosmico in cui avviene lo scuotimento e al ritmo con cui viene effettuato lo scuotimento.

Nel numero precedente avevamo descritto come nell’esperimento con i chicchi di grano messi a germogliare, l’intensità di crescita degli stessi sia in funzione delle caratteristiche dell’acqua in cui vengono deposti. Per cui un’acqua dinamizzata in corrispondenza di un eclissi di sole fa germogliare molto meno che non l’acqua dinamizzata in tempi precedenti o antecedenti l’eclissi stessa.

Quello che si può osservare nell’esperimento con i chicchi di cereale normalmente avviene in natura in tutte quelle situazioni in cui c’è presenza di acqua in movimento. Se noi pensiamo all’acqua di un torrente in cui si formano un’infinità di vortici, possiamo capire come l’acqua che va ad irrigare le sponde o che viene prelevata per irrigare i campi ha delle proprietà diverse in base al percorso che ha effettuato e in base al tempo in cui viene utilizzata. Si può dire che l’acqua che scorre lungo le anse di un torrente è qualcosa di vivo e palpitante che è in grado di cogliere e registrare, momento per momento i messaggi che arrivano dal cosmo. Tali messaggi vengono trasmessi agli esseri viventi, piante, animali che ad essa si nutrono.

 Ancora una volta l’acqua si conferma come lo strumento di mediazione fra il cielo e la terra e questa sua funzione è tanto più importante se consideriamo che tutta la terra è impregnata di acqua. Non solo l’acqua del mare, dei fiumi, delle falde sotterranee, ma anche l’acqua che non si vede ma che fa parte integrante di ogni organismo vivente. Per cui tramite l’acqua anche gli esseri viventi vengono inseriti nel flusso degli eventi cosmici e ne partecipano più o meno coscientemente. 

In questo senso gli animali acquatici, sono quelli che più di altri riflettono questa simbiosi fra l’acqua e il cosmo. Vi è un tipo di pesce, l’erpelano, lontano parente del salmone, che normalmente vive in mare aperto. Ogni anno in maggio, nel periodo dell’accoppiamento, questo pesce si avvicina alle coste della California e si tiene in prossimità della spiaggia fino a quando l’alta marea ha raggiunto il suo culmine, il terzo giorno dopo la luna piena. Allora si lascia trasportare sulla spiaggia dall’ultima onda, la più alta. Le femmine depongono le uova nella sabbia umida, i maschi le fecondano. Già con l’onda successiva, cioè con la prima onda della bassa marea che comincia, essi ritornano nel mare aperto. Per tredici giorni le uova deposte sulla spiaggia non vengono più raggiunte dall’acqua ed hanno il tempo giusto per svilupparsi e schiudersi al quattordicesimo giorno quando arriva la nuova onda alta della marea che lambisce gli erpelani appena sgusciati e li trascina in mare. Dopo un anno, da animali adulti, ritorneranno sulla spiaggia il terzo giorno dopo la luna piena di maggio.

Questi pesci vivono così intensamente nei movimenti cosmici dell’acqua da “sapere” con una esattezza astronomica di secondi quale sarà il momento giusto in cui sole, luna e terra si trovano nel rapporto adatto per il loro accoppiamento.
 
 

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