Coscienza dell’Aria
Se c’è un mese in cui sentiamo più viva e reale la presenza dell’aria, forse questo è proprio Aprile.
E’ una presenza che possiamo sentire nel profumo dei fiori e delle gemme, che in questo periodo cominciano ad aprirsi, o nella dolcezza del clima, che alterna folate di aria tiepida a folate di aria fresca, o nel canto degli uccelli, che riempiono l’aria con il concerto dei loro gorgheggi.
Possiamo percepire l’aria nella maggiore luminosità che accompagna l’arrivo della Primavera o ancora la possiamo percepire nel brulichio degli insetti che volteggiano intorno alle piante o nel fruscio delle foglie attraversate dai suoi flussi continuamente in movimento.
Insetti e uccelli si muovono nell’aria come i pesci si muovono nell’acqua.
Solo che l’acqua è direttamente visibile, mentre l’aria no, e noi possiamo aver coscienza della presenza dell’aria attraverso i movimenti degli esseri che in essa sono immersi o attraverso gli odori che essa trasporta o tramite la luce di cui l’aria permette la manifestazione visibile attraverso i colori e le forme del mondo percepito.
L’aria in sè, quindi, non è percepibile e si colloca a metà via fra gli imponderabili e i ponderabili, fra l’elemento fuoco, espressione pura dello spirito (calore e luce non sono ponderabili) e l’elemento acqua, prima espressione visibile della materia.
Nel ciclo evolutivo, secondo la teoria dei quattro elementi, essa segue direttamente al fuoco e da esso ne consegue per successiva condensazione.
Parlando di elementi, per aria s’intende tutto ciò che è allo stato gassoso. Caratteristica dell’aria è l’elasticità : l’aria si può comprimere e si può espandere variando così la sua densità . Ciò è legato alla temperatura: l’aria reagisce immediatamente ad ogni modificazione nei rapporti di calore con un’espansione o una contrazione. A contatto con superfici a temperature variabili essa percepisce ogni più piccola variazione e la trasmette allo spazio aereo circostante in un alternarsi ritmico di addensamento e di rarefazione. L’aria calda è più rarefatta e tende a salire, l’aria fredda è più densa e tende a discendere. Ciò determina un continuo movimento, un pulsare ritmico che coinvolge le superfici più piccole come le superfici più estese. Si creano dei respiri che seguono l’andamento caldo-freddo, giorno-notte, estate-inverno, mare-terraferma, città -campagna, area boschiva e area coltivata e infinite altre situazioni. I movimenti che ne nascono non sono movimenti lineari di salita e discesa ma si articolano in un infinita varietà di evoluzioni. Ce ne possiamo render conto osservando l’innalzarsi di una colonna di fumo o dal vapore di una tazza di tè o dal fumo di una sigaretta. Sono movimenti a vortice e a spirale e sono gli stessi movimenti che caratterizzano anche l’elemento acqua.
L’aria fisica che respiriamo è costituita da una miscela di ossigeno (20% circa), azoto (70% circa), gas rari, anidride carbonica e vapore acqueo e costituisce il nostro primo alimento. Senza cibo solido noi possiamo vivere per parecchi giorni, senza liquidi per pochi giorni, senza aria possiamo resistere solo per pochi minuti.