Urtica dioica
L. Urticaceae
Fioritura: maggio-novembre
Parti raccolte: raccolte: germogli, foglie, semi, radici
Tempo di raccolta: febbraio-marzo (germogli e foglie), aprile-settembre (semi), autunno (radici)
Bussoletta Botanica
Come riconoscerla
Erba perenne con peli urticanti contenenti un liquido caustico. Dalla robusta radice fibrosa e strisciante si levano numerosi fusti annuali, alti circa un metro, che portano grandi foglie di color verde chiaro, dentate al margine. Verso la parte più elevata si sviluppano delle infiorescenze pendenti dalla base delle foglie.
Dove osservarla
Nei terreni abbandonati ricchi di sostanze azotate, presso le case, le stalle, gli orti, sulle prode dei fossati.
Frammenti di etnobotanica
Usi alimentari: le foglie e le sommità fiorite erano cotte come gli spinaci.
Usi artigianali: fino agli inizi del secolo scorso, da questa pianta messa a macerare con la canapa (Cannabis sativa L.), si otteneva una fibra adatta per realizzare tessuti rustici.
Usi domestici: con le foglie si lavavano le bottiglie di vetro e, unitamente a foglie di sambuco (Sambucus nigra L.), si pulivano le pentole di rame.
Usi ludici: con due gambi secchi, messi in diagonale, si costruiva l’intelaiatura di un piccolo aquilone.
Usi medicinali: l’infuso delle foglie era un antinfiammatorio delle vie gastro-intestinali e del cavo orale; il decotto era antiipertensivo, depurativo, diuretico.
Usi tintori: il decotto della radice tingeva di giallo la lana e di un colore giallo-verdastro le uova di Pasqua.
Usi veterinari: la pianta fresca veniva data come alimento ai pulcini per farli crescere sani e robusti, ai maiali per aumentare di peso, alle mucche per incrementare la produzione di latte e ai conigli anche contro l’astenia e la diarrea.
Briciole d’Archivio
Sinonimi
Urtica major. Brunf. Fuch.; Urtica urens maxima. C.B. Pit. Tournef.; Urtica major vulgaris. I. B. Ray. Hist.; Urtica major vulgaris. & media silvestris. Park..
Ricetta locale
Zuppa di ortiche: Far sciogliere un paio di etti di burro in una pentola, aggiungere l’ortica finemente tritata, un paio di patate tagliate a pezzetti, alcuni porri e delle spezie (timo, maggiorana, noce moscata) e cuocere a fuoco basso. Diluire con acqua calda, salare e far bollire finché le patate sono lessate. Unire della pancetta affumicata, rosolata a parte. (Arquà Petrarca, giugno 1959, Ricettario manoscritto di Giulia Centanin, anni 51, casalinga)
Ricetta Storica
Per curar buganze di taloni, ò Calcagni: Pigliate Ortica, ò scorze di Melo, fatele cuocere nel vino grande in una pignatta, quando saranno cotte lavate bene in questa decottione i vostri calcagni, mettetevi sopra uno cataplasma de dette cose e replicate più volte.
(Madame Fochetti, in “Secreti overo Remedij”, 1731)