Rafano, Cren

rafano, Cren

Armoracia rusticana Gaertner, Meyer et Scherb. Cruciferae
Fioritura: maggio-luglio
Parti raccolte: radici e foglie
Tempo di raccolta: primavera (foglie tenere), autunno (radici)

Bussoletta Botanica
Come riconoscerla
Erba perenne, rustica e vigorosa, probabilmente originaria dalle regioni del Volga. La si riconosce per le grandi foglie basali, di color verde brillante, una lamina dentata, talora con un lungo picciolo, e dalla ben nota grossa, carnosa e lunga radice dall’odore e sapore intenso, bruno scura all’esterno, bianca e legnosa all’interno.

Dove osservarla
Attualmente vive in qualche orto e si sta ampiamente spontaneizzando in incolti umidi e freschi.

Frammenti di etnobotanica
Usi alimentari:si macerava nella grappa una radice fresca, con il liquore ottenuto si effettuavano frizioni surriscaldanti contro i dolori artritici e gli strappi muscolari.
Usi alimentari: le foglie, dal delicato sapore del cetriolo, venivano mangiate come gli spinaci, da sole o in mescolanza con altre specie selvatiche; la radice, grattugiata e condita con aceto, accompagnava come contorno cotechini e carni lessate.
Usi medicinali:si tagliavano alcune radici a fette, si disponevano su un piatto, si ricoprivano con zucchero e si lasciavano per una intera notte di luna piena su un prato. Lo sciroppo veniva assunto oralmente alla dose di 1-2 cucchiai da minestra, in caso di anemia e inappetenza, recitando tre “Pater, Ave e Gloria“.

Briciole d’Archivio
Sinonimi
Raphanus rusticanus Ray.; Raphanus vulgaris, et rusticanus Matth.; Raphanus magna, sive radicula magna Dod.; Cochlearia folio cubitali Tournef.; Raphanus sylvestris, seu Armoracia multis I.B.; Armoracia lapatifolia Gilbert.; Roripa armoracia Hit.; Nasturtium armoracia Fries..

Ricetta orale
El cren el xe ‘na raisa gratĂ . Co te lo fe bisogna ca te te miti fora, distante da tuti parchè el fa pì assè piansare i oci. Se te lo voi fare pulito, me pare el me disèa ca bisognaa catarlo a disembre o a fevararo. El gratĂ a la raìsa, el la metèa in te un vaso de vero, el ghe sontĂ a l’asèo, del pan vecio gratĂ , el smisìàva ben tuto e po’ le ghe metèa par de sora ‘na s-ciĂ nta de oio. El metèa el cren de sora al musèto, ala carne lessa, all’Ă nara, all’oco e anche su tute le bestie salveghe ch’el ciapĂ a coi ferìti.(Teolo, luglio 1959, Carlina, anni 54, contadina)

Ricetta Storica
Salsa per carne de bacch (vacca) Affare salsa per carne de vacca o de porcho tolli ravano et mondalo bene, et tritalo in mortale con melegete (semi di cardamomo) et con agmandole, mictice moglica de pane. Questa è bona salsa lo verno. [Anonimo veneziano del Trecento, “Liber de coquina”, in “L’arte della cucina in Italia”, Faccioli E. (a cura di), 1987]

Biolcalenda di ottobre 2015


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