I disturbi artro-reumatici (7)

Nell’articolo precedente avevo scritto che solo per fare l'elenco di tutte le tecniche e le strategie poste in essere dall'uomo per lenire i disturbi di tipo artro-reumatico avrei esaurito lo spazio a disposizione per l'articolo. Mi sono conseguentemente soffermato solo su alcuni interventi di tipo esogeno di cui ho parlato anche negli articoli successivi.

E' mia intenzione ora di prendere in esame gli interventi di tipo endogeno e cioè le pratiche che consistono nell'assunzione di sostanze medicamentose per uso interno.

Anche in questo caso dovremo circoscrivere le varie metodiche a quelle che secondo le mie conoscenze meglio si prestano a fronteggiare i disturbi in parola. Voglio ribadire anche qui quello che ho più volte sottolineato nei miei scritti e nei miei corsi: non è sufficiente trovare un buon rimedio o un buon terapeuta, ma è necessario impegnarsi in prima persona per essere artefici del proprio destino. Non bisognerà mai delegare ad una sostanza, per quanto naturale, ad un bravo terapeuta o manipolatore il compito di aggiustare la nostra salute, ma dovremo cercare con atti appropriati di costruitrci adeguatamente in sinergia con il rimedio ed il terapeuta. Dovremo perciò impegnarci con l'alimentazione con le tecniche idroterapiche e con adeguato esercizio fisico (1). I rimedi più frequentemente usati dalla medicina ufficiale per le dolorosità e infiammazioni sono gli antinfiammatori che con i lassativi costituiscono una parte importantissima del mercato dei farmaci. Non voglio qui entrare nel merito dei problemi legati agli effetti collaterali, alle possibili intolleranze individuali, ai disturbi gastrici, alla sonnolenza indotta, tutti  aspetti questi che d'altra parte vengono segnalati nei foglietti informativi acclusi alla confezione, ma solo evidenziare l'esistenza di rimedi meno aggressivi e ben tollerati. Un gran numero di disturbi possono essere prevenuti o trattati adeguatamente con questi preparati ed anche quando nei casi più gravi  il farmaco diventi insostituibile, i quantitativi dello stesso possono essere ridotti con il ricorso ad adeguati prodotti di medicina naturale.Fra i moderni rimedi di questo tipo ricordiamo gli oligo-elementi (2). Si tratta di sostanze che come dice la parola stessa si trovano in piccola quantità nel nostro organismo (dal greco oligos-poco). Pur non partecipando direttamente alle reazioni enzimatiche gli oligoelementi sono in grado di influenzarle, accelerandole adeguatamente con la loro presenza, rallentandole o addirittura bloccandole con la loro carenza o assenza. In particolare per quanto concerne l'apparato osteoartico-lare alcuni oligoelementi semplici e gruppi di questi sono in grado di influenzarne la funzionalità. Il Magnesio (Mg) e lo Zolfo (S) nutrono le ossa , il manganese-cobalto (Mn-Co) riduce le contratture e migliora la circolazione, il Rame-Oro-argento (Cu – Au – Ag) riduce l'infiammazione.

In  Oligoterapia si cerca di inquadrare l'individuo  in una particolare diatesi, cioè individuare il terreno o "tendenzialità morbosa". Sono state codificate quattro situazioni (3), caratterizzate da un oligoelemento o da un gruppo di oligoelementi capaci di far  regredire il quadro patologico fino alla diatesi precedente, sempre che non si siano verificati mutamenti patologici profondi ed irreversibili. In ordine crescente di gravità abbiamo:

a) Manganese (Mn);
b) Manganese-Rame (Mn-Cu);
c) Manganese-Cobalto (Mn-Co);
d) Rame-Oro-Argento (Cu-Au-Ag).

Così, per quanto riguarda il nostro caso, l'assunzione di (Mn-Co) potrebbe far regredire il soggetto allo stadio (Mn-Cu) e quella di (Cu-Au-Ag) potrebbe determinare il ritorno alla diatesi (Mn-Co). L'assunzione di oligoelementi deve protrarsi per un paio di mesi circa per poter riportare il soggetto ad uno stadio patologico meno grave, sempre che, ripetiamolo, non si siano determinati mutamenti irreversibili. Ovviamente queste diatesi non individuano situazioni in cui è coinvolto solo l'apparato osteoarticolare, ma anche il sistema cardiocircolatorio, nervoso, respiratorio, digerente etc. Se l'oligoelemento diatesico è ben scelto, i miglioramenti saranno conseguentemente ampi. Gli oligoelementi si trovano in commercio in forma liquida in fiale predosate o in flaconi da prendere a gocce. Personalmente preferisco e consiglio la forma in fiale (4). Questi preparati vanno assunti da soli o con altri rimedi bioterapici, opportunamente distanziati, in particolare con prodotti di fito-gemmoterapia.

Le modalità di assunzione sono le seguenti: a giorni alterni, di mattina prima di colazione ed eventuali altre assunzioni. L'oligoelemento va tenuto in bocca 10-15 secondi e poi deglutito. Nel caso in cui si debbano prendere diversi tipi di oligoelementi, questi vanno ripartiti opportunamente nella settimana ed anche nel giorno quando sono più di due. Esempio:

   mattina
 (Mn-Co)  lunedì, mercoledì, venerdì
 Mg   martedì, giovedì, sabato

    pomeriggio
   S     martedì, giovedì, sabato

 

Note:

(1) Vedi articoli precedenti.

(2) Già nel secolo scorso G. Bertrand scoprì che alcuni oligoelementi sono determinanti per la vita.E' però J. Menetrier che viene considerato il vero padre dell'OLIGOTERAPIA.

(3) Qualche studioso considera anche una 5a diatesi

(4) Tranne qualche eccezione (oligoelementi litio e rame) le assunzioni devono essere mirate e giustamente dosate. Non si tratta di preparati che si prestino ad assunzioni estemporanee.


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