Sale marino integrale

Senza il sale non c'e' vita. È una miniera di sostanze di cui il nostro corpo ha bisogno, viene usato in cucina ma anche per ottenere preparazioni cosmetiche e farmaceutiche. Per produrlo bastano mare, sole, vento ed il lavoro dell'uomo, uguale da millenni. La produzione principale si divide tra le saline di Trapani (45.000 tonnellate), di Margherita di Savoia in Puglia (le più grandi d'Europa) e di Sant'Antioco in Sardegna.

Nel sale marino integrale sono presenti sostanze indispensabili al buon funzionamento dell'organismo perfettamente equilibrate tra loro: cloro, sodio, magnesio, zolfo, calcio, potassio, bromo, carbonio, stronzio, boro, silicio, fluoro, litio, zinco, rame, fosforo, iodio…. ecc.

Il sale che si trova comunemente in vendita e' stato privato, soprattutto a scopo estetico (colore), di praticamente tutte le sue naturali sostanze "vitali" e risulta composto per il 99% da Cloruro di Sodio. Come viene ottenuto il sale raffinato?

Il sale marino raffinato e' trattato in diversi modi. In genere, si fa evaporare l'acqua salata, cio' che resta viene messo a seccare al sole e quindi ridisciolto in acqua, filtrato, rievaporato e cristallizzato.

Il sale che troviamo ovunque in vendita ha subito un trattamento di "bellezza" molto vario ed è composto di cloruro di sodio al 98-99%: viene lavato e conseguentemente addizionato con sostanze essiccanti quali il carbonato basico di magnesio, il fosfato di calcio, il carbonato di calcio, il silicato idrato di calcio, ed infine per sopperire alla deficenza di iodio che, con il succitato lavaggio è stato asportato, il sale viene addizionato anche con ioduro di potassio assieme a destrosio che in pratica è una forma di zucchero impiegato per stabilizzare lo iodio. In Italia esiste la pessima abitudine di consumare eccessive quantita' di sale e prodotti conservati con esso, consumiamo circa 15 gr di sale a testa ogni giorno, contro i 5-6 gr consigliati dai medici e nutrizionisti. Come se cio' non bastasse, il sale raffinato, avendo un gusto artificialmente troppo forte, desensibilizza le papille gustative della lingua, portandoci a salare sempre più per poter apprezzare il gusto dei cibi. Il sale naturale, quello prodotto per evaporazione naturale dell’acqua di mare (non inquinata) è composto più o meno equilibrato nella sua struttura: oltre a cloruro di sodio, cloruro di magnesio, solfato di magnesio, al solfato di calcio, al solfato di potassio, al carbonato di calcio, al bromo e allo iodio, troviamo anche tracce di tutti i minerali conosciuti come boro, bario, silicio, fluoro, litio, manganese, zinco, fosforo, rame, argento, ecc. che consentono al nostro corpo di funzionare in maniera ottimale (e che purtroppo l’alimentazione moderna/raffinata non contiene). Inoltre è naturalmente povero di piombo. Sono molti i cibi che ci fanno introdurre un contenuto di sale eccessivo per la nostra dieta.

 Ed e' opportuno sostituire con il sale integrale quello gia' comunemente usato: e' di facile reperibilita', il costo varia secondo la provenienza e la lavorazione, esiste in formato sia grosso che fino. E naturalmente e' opportuno anche provare a ridurne la quantita'. Molto spesso siamo portati a salare troppo i cibi perché li troviamo poco gustosi: insaporendoli con erbe aromatiche, quali il rosmarino, la menta, il basilico, la salvia, l'origano e soprattutto aglio e cipolla, si puo' constatare che il gusto dei cibi si arricchisce enormemente, non essendo più "coperto" dal gusto del sale.Se poi si riuscisse a controllarsi ed a cucinare un po' più insipido per qualche tempo, il senso del gusto parra' risvegliarsi… provare per credere!

In ogni caso, la cucina naturale offre molti sostituti del sale: aceto di umebosci, shoyu ed altri. Per una pizza ci sono circa 2100 mg di sale (a chi non è venuta sete dopo una serata in pizzeria?), un etto di bresaola ne ha 1500 mg e un etto di prosciutto crudo oltre 2500 mg. Quindi, una persona che si trova a dieta di sale, deve fare molta attenzione anche agli alimenti che lo contengono: salumi, pane, biscotti, prodotti da forno, snack, salse pronte, alcuni tipi di burro, formaggi, precotti, surgelati, pasta pronta (tortellini, sfoglie, ecc.), frutta secca industriale, scatolame, ecc..

Un’altra idea è certamente il gommasio: sono dei semi di sesamo tostati in poco sale integrale marino, ed usati per condire le pietanze alla fine della cottura. Il gusto delicato e croccante sopperisce in parte alla mancanza del salato.Tutto il sale di cui abbiamo bisogno è già contenuto negli alimenti allo stato naturale. Certo, alcuni ne sono più ricchi di altri, ma nessuno raggiunge livelli preoccupanti. Poiché l'acqua trasporta il sodio, una delle principali funzioni del sodio è quella di influenzare la distribuzione di acqua nel corpo. Gli organi predisposti a mantenere l'equilibrio di tale sostanza nell'organismo sono i reni che la eliminano o la riassorbono a seconda che si sia in presenza di un eccesso o di una carenza. Il consumo eccessivo di sodio può favorire nelle persone predisposte l'insorgere dell'ipertensione arteriosa ed è quindi necessario limitarne il consumo. Il sale è una miniera inesauribile: ha proprietà igroscopiche (assorbe l'umidità) e antibiotiche, è un ottimo conservante, viene usato nella preparazione dei dolci perché dà sapore alle farine e favorisce la lievitazione.

Ecco alcuni esempi della sua versatilità: un pizzico di sale su una fettina di limone da succhiare è un ottimo rimedio contro nausea ed emicrania; per preparare sali da bagno casalinghi sono sufficienti 1 kg di sale grosso e 100 gocce di olio dell'essenza preferita da mescolare e lasciare riposare per due tre giorni; per una maschera di bellezza fai da te (ideale per le pelli grasse ): mescolare 1 cucchiaio di sale fini, 2 di argilla, 2-3 di acqua distillata da versare fino ad ottenere un fango da tenere in posa per 5-10 minuti.

Alcuni consigli per utilizzarlo al meglio:

nella preparazione della pasta e dei gnocchi salate l'acqua sin dall'inizio della cottura o almeno dall'ebollizione dell'acqua; nella preparazione di zuppe, minestre e salse aggiungete il sale, sempre in modica quantità, a metà cottura; nella cottura delle carni e dei legumi usatelo a fine cottura cosicché rimarranno più teneri!


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