Uno dei punti centrali che caratterizzano il concetto di “organismo agricolo biodinamico” risiede nella valorizzazione delle risorse interne. L’ottimizzazione di queste risorse consente una maggiore autonomia rispetto al modello agroindustriale dominante che, invece, prevede una assoluta dipendenza da input esterni tramite acquisto su mercato dei diversi mezzi tecnici (fertilizzanti, prodotti fitosanitari, semente etc.).
Con l’agricoltura biodinamica l’organizzazione aziendale deve tendere alla valorizzazione delle proprie risorse interne arrivando anche ad impiegare i doni che Madre Natura offre gratuitamente. Tra queste risorse donate gratuitamente figurano varie erbe spontanee come Ortica, Consolida, Equiseto, Camomilla, Achillea, Valeriana e tante altre specie che possono essere utilizzate sotto forma di macerati, decotti e tisane da impiegare in vari modi.
Anche i preparati biodinamici da cumulo prevedono l’impiego della stessa flora spontanea, con benefici notevoli in termini di bilancio economico, energetico e (non ultimo) ambientale.
Grazie Madre Natura!
Nel periodo primaverile una delle risorse maggiormente utilizzate è il preparato a base di Valeriana officinalis (preparato 507). Questo preparato risulta efficace nel contrastare i problemi legati agli sbalzi termici poiché, puntualmente, si verificano durante la stagione primaverile (aprile/maggio) ritorni di freddo e abbassamenti repentini delle temperature che causano danni e problemi vari alle colture.
Si tratta però di un fenomeno ben noto e conosciuto dalla tradizione contadina. Da sempre gli agricoltori della Pianura Padana sanno bene che fino al 20-25 aprile (giorno più, giorno meno) vi è il rischio concreto di gelate notturne o di un repentino quanto marcato abbassamento delle temperature rispetto a quelle che sarebbero le normali medie stagionali.
Oltre a questi fattori tradizionalmente noti va aggiunto anche il cambiamento climatico come ulteriore elemento di squilibrio in grado di accentuare ancor piĂą questi fenomeni (sbalzi termici).
Mentre nella tradizione popolare contadina dell’Europa centro-settentrionale si fa riferimento ai “Santi di ghiaccio” o Santi dell’ultimo freddo per caratterizzare il brusco calo termico prima dell’arrivo definitivo della bella stagione. I Santi ai quali si fa riferimento sono Pancrazio, Servazio e Bonifazio rispettivamente 12, 13 e 14 maggio. In alcuni casi figurano anche San Mamerto (11 maggio) e Santa Sofia (15 maggio).
Si tratta dunque di fenomeni noti e studiati anche a livello scientifico, probabilmente resi ancor più accentuati appunto dai cambiamenti climatici. Pertanto è bene tenere conto di questi fattori nella pratica agricola cercando di organizzarsi di conseguenza.
In agricoltura biodinamica viene utilizzato il preparato biodinamico 507 a base di Valeriana officinalis. Questo preparato è in grado di limitare e contenere i danni provocati da improvvisi abbassamenti delle temperature. Abbassamenti o sbalzi termici che potrebbero anche verificarsi durante la stagione estiva a seguito di perturbazioni meteorologiche.
Anche per la zeolite micronizzata (chabasite) è nota l’azione protettiva in caso di stress termici dovuti a repentini abbassamenti delle temperature, come nel caso di gelate tardive primaverili.
La zeolite distribuita sulla vegetazione genera una pellicola protettiva che agisce tramite l’acqua presente all’interno della sua struttura, la quale reagisce ai cambiamenti di temperatura generando un processo esotermico.