La camomilla, una pianta meravigliosa!

Questa bella pianta dal fiore che ricorda l’immagine del Sole è usata da tempi antichissimi per diversi scopi. Cresce spontaneamente lungo le strade, negli incolti, negli orti, nei frutteti, nei seminativi.
Viene ampiamente utilizzata in agricoltura biodinamica anche come preparato biodinamico 503 (il quale ne esalta caratteristiche e proprietà). È molto adattabile, ed è facile confonderla con altre specie simili.
Spesso compare proprio in punti dove il terreno è asfittico, privo di struttura e compattato esercitando un’azione positiva di decostipamento, aerazione e sbriciolamento grazie ad un forte apparato radicale fascicolato, fine ed espanso (fonte immagine Wageningen University).
Dunque la Camomilla (Matricaria chamomilla) ha la capacità di dare inizio ad un processo di miglioramento ed evoluzione delle condizioni del substrato comportandosi da pianta pioniera, sviluppandosi spontaneamente lì dove altre specie non sarebbero in grado di trovare condizioni idonee per germinare e crescere.

L’origine etimologica del suo nome ci può dire molto sulla sua “identità” e sul suo ruolo ecologico all’interno dell’economia naturale, il quale fa riferimento al concetto di MADRE.
Il nome dato alle piante aveva spesso la funzione di caratterizzare i requisiti e le proprietà di una determinata specie, ed il termine “matricaria” deriverebbe appunto da “matrix” che vuol dire utero, ma anche da “mater” che significa madre, la quale è associata all’idea di preparare, formare, produrre o disporre (dal sanscrito mâmi o mâtra).
Grazie alla sua capacità pioniera e miglioratrice di substrati inerti e asfittici, la Camomilla è in grado di produrre e generare nuovo terreno fertile e vitale accostandosi al concetto di madre o genitrice: ciò da cui una cosa procede.
Origine e sorgente di nuova sostanza organica che diviene nutrimento per substrati minerali compatti, asfittici e privi di vita. La si vede spesso anche sui bordi stradali in prossimità del duro asfalto, mentre esercita la sua funzione, dando inizio ad un processo di miglioramento ed evoluzione delle condizioni del substrato.

Anche Matricaria inodora e Matricaria suaveolens condividono habitat similari.
Dunque la presenza spontanea e diffusa di queste specie non rappresenta un segnale positivo per quanto riguarda la struttura del terreno (si parla sempre e comunque di tendenza), poiché condizioni di asfissia corrispondono a carenza di aria e ossigeno (elementi essenziali per la vita e l’attività aerobica e microbiologica del suolo).

Ma in tutto questo la Camomilla ha la capacità attraverso l’apparato radicale di stimolare la PEDOGENESI, che letteralmente significa “nascita del suolo”, stimolando i processi che portano alla sua formazione.


IMPIEGO IN AGRICOLTURA

La si può utilizzare direttamente anche in agricoltura sotto forma di tisana tramite infusione dei fiori, che dovranno essere raccolti durante il tempo balsamico (quando i principi attivi sono al massimo della concentrazione svolgendo un effetto ottimale).
La raccolta dei fiori andrebbe svolta preferibilmente al mattino (quando la rugiada non è più presente), in giorni di luce/calore riportati nel calendario biodinamico ed. La Biolca.

La tisana di Camomilla può essere utilizzata da sola oppure miscelata con altri ingredienti come zolfo, zeolite e altri estratti vegetali. In viticoltura, ad esempio, svolge azione corroborante.

I dosaggi possono essere variabili e dipendono dal contesto generale in cui ci si trova ad operare. Indicativamente si può arrivare a 50-70 grammi di fiori per ettaro.
La procedura è molto semplice: si mettono in infusione i fiori in 5 litri di acqua calda (80°C circa) per una quindicina di minuti, poi si filtra il tutto e lo si diluisce in acqua fino a raggiungere anche un volume complessivo di 200 litri.
Come già ribadito, occorre sottolineare che dosaggi e volumi possono variare in funzione del contesto e delle necessità.

Grazie Camomilla!!!

Foto di Vedrana Filipović su Unsplash


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