Cornoletame

Il preparato fladen colloidale

La decomposizione ottimale come fonte di fertilità. Il Fladen colloidale è una versione elaborata del più classico preparato Fladen ideato da Maria Thun (1922-2012). Questo preparato ha la capacità di stimolare i processi di decomposizione e degradazione della sostanza organica a favore del ciclo del detrito.
Questo preparato è basilare poiché la materia organica non vivente che si deposita nel suolo deve poter essere elaborata e metabolizzata al meglio. Tutti i residui organici come resti di piante, foglie, lignina e quant’altro possa accumularsi nel terreno devono poter essere degradati per rimettere in circolo i costituenti primari che torneranno a disposizione sotto forma di nutrienti per le piante.
Si tratta di un ciclo essenziale per la vita.

Il Fladen colloidale risulta necessario soprattutto per i terreni in fase di conversione, all’interno dei quali si è ridotta l’attività biologica a causa dei diserbanti, dei fertilizzanti industriali e degli antiparassitari di sintesi.

Va utilizzato sempre e comunque per sostenere l’attività vitale del suolo, ed il suo impiego è consigliato subito dopo l’interramento del sovescio (o in prossimità di questo), per favorire la decomposizione dei residui colturali dopo la raccolta, in autunno alla caduta delle foglie (in frutticoltura, sotto le siepi, nei parchi e nei giardini) oppure a seguito di fertilizzazioni con il compost o altri concimi per facilitarne l’integrazione con il suolo.
Può essere distribuito sui pascoli e sui prati anche dopo lo sfalcio, e lo si può applicare sulla lettiera all’interno delle stalle e degli allevamenti. Risulta ottimo il suo utilizzo anche sul compost, all’inizio del processo o nelle fasi successive, proprio perché è in grado di stimolare la trasformazione della sostanza organica. Agisce come una sorta di starter o attivatore.

L’uso costante del Fladen colloidale va ad incrementare la presenza e l’attività del lombrico grazie alle sostanze di cui è costituito: letame fresco di vacca di ottima qualità, farina di basalto, gusci d’uovo finemente triturati, bentonite (argilla) e cornunghia.
A questi ingredienti vanno aggiunti i preparati biodinamici da cumulo ed anche il preparato 500K dinamizzato. Questi componenti danno origine ad una sostanza attiva e vitale tramite la quale sarà possibile apportare anche l’effetto dei preparati da cumulo.

Per questa versione colloidale sono sufficienti 100 grammi per ettaro che andranno diluiti in 40 litri d’acqua. L’acqua dovrà avere una temperatura di 36-37°C, ed occorrerà poi dinamizzare il tutto per 1 ora. Nel caso di questo preparato la durata della dinamizzazione potrebbe essere di soli 20 minuti invece di 1 ora, anche se la migliore efficacia la si ottiene dinamizzando per 1 ora.

Qui valgono le stesse considerazioni operative del 500 (vedere articoli precedenti), e si dovrà distribuire il liquido a goccia grossa sul terreno umido utilizzando irroratori a bassa pressione (0,7-0,8 bar). L’acqua utilizzata dovrà essere la più pura possibile e dovrà presentare un pH neutro o leggermente acido.

Questa operazione va svolta nel tardo pomeriggio e sarebbe auspicabile un impiego costante del Fladen colloidale durante l’anno con almeno 4-6 spruzzature poiché tutto il materiale organico deve essere riconvertito in forze vitali e fertilità.
I momenti più favorevoli rimangono autunno e primavera anche se interventi in altri periodi possono comunque essere effettuati senza problemi purché il suolo sia umido.
Questo preparato è reperibile presso la Fondazione Le Madri.


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