Nella realizzazione dell’orto estivo possono essere coltivate con successo quelle famiglie botaniche in grado di tollerare le alte temperature. Per le Cucurbitacee e le Solanacee si tratta di una condizione necessaria per la crescita e la miglior maturazione dei frutti.
Rientrano in questa categoria piante come le Melanzane ed i Peperoni.
La Melanzana (Solanum melongena L.) predilige un terreno soffice e fresco, di medio impasto o sabbioso, di buona fertilità ed un regime idrico elevato. Sono da evitare i terreni compatti e asfittici, e situazioni di eccesso idrico che ne compromettono la capacità produttiva e le caratteristiche esteriori ed organolettiche dei frutti. La Melanzana richiede comunque irrigazioni regolari.
Teme gli stress idrici ed è una pianta esigente. La scelta di Cultivar poco vigorose, l’uso di eventuale pacciamatura, l’irrigazione localizzata, sarchiature superficiali (in assenza di pacciamatura) sono tutte operazioni che consentono un risparmio di acqua.
È esigente anche in termini di azoto e potassio. L’apparato radicale può arrivare ad esplorare 50-60 cm di profondità e per questo motivo occorre rimuovere e dissodare una eventuale “suola di lavorazione” che spesso si presenta negli orti (dovuta a lavorazioni sbagliate del terreno).
Con temperature di 10-12 °C vi è l’arresto della crescita. Temperature superiori ai 30-32 °C in fase di fioritura determinano cascola fiorale e rallentano crescita e sviluppo. Tollera un certo grado di salinità. Trae notevole vantaggio da fertilizzazioni organiche; le migliori concimazioni organiche sono rappresentate da compost biodinamico ben trasformato (humus) e da sovesci plurispecie da inserire periodicamente nel corso del tempo all’interno delle rotazioni colturali.
OPERAZIONI COLTURALI: è consigliabile ad inizio fioritura effettuare la scacchiatura eliminando i getti ascellari posti nel tratto di fusto al di sotto della prima biforcazione.
È buona norma eliminare le foglie basali ingiallite per favorire la circolazione dell’aria e per evitare che diventino un tramite per le malattie. Dove il clima o l’ambiente di crescita lo permettono è possibile prolungare la produzione.
La messa a dimora delle giovani piantine va effettuata nel “tempo favorevole per trapianti” in modo da facilitare la miglior radicazione (vedi calendario biodinamico); può risultare utilissimo anche un “bagno-radice” con il preparato biodinamico 500K proprio in fase di trapianto. Successivamente si potrà sostenere la crescita utilizzando macerato di Ortica oppure Tè di compost opportunamente allestiti.
Molte patologie della melanzana possono essere prevenute effettuando ampie e valide rotazioni colturali. Tra i principali parassiti vi è la Dorifora che può essere controllata allo stadio larvale intervenendo con il Bacillus thuringiensis (var. tenebrionis e kurstaki), mentre per quanto riguarda le patologie fungine occorre favorire la circolazione dell’aria e l’ingresso della luce tra le piante, ed eventualmente intervenire con decotto di Equiseto. Per questa ed altre colture è fondamentale anche l’impiego del preparato 501 (Cornosilice) con una o due irrorazioni in fase di sviluppo e maturazione dei frutti.
Per il Peperone (Capsicum annuum L.) la crescita e la formazione dei frutti si interrompe dai 9-10 °C in giù. La pianta può subire interruzione dello sviluppo, con caduta di fiori e frutti, con temperature prolungate superiori ai 32 °C. In alcuni casi può rivelarsi utile l’uso di tutori ed anche di reti ombreggianti per proteggere le piante da irraggiamento solare eccessivo che può provocare macchie necrotiche sui frutti. Il peperone è un medio-alto consumatore di azoto, ed un medio consumatore di potassio.
Come per la Melanzana, anche nel caso del Peperone è importante effettuare il bagno radice con il preparato 500K (opportunamente dinamizzato) prima della messa a dimora delle piantine.
E sono notevoli i vantaggi forniti dall’apporto di compost biodinamico utilizzato per vivificare il terreno prima del trapianto. Oltre che apportare nutrienti, questa pratica incrementa la vitalità del suolo e rappresenta un inoculo batterico e microbico utile e vantaggioso per il microbioma del terreno. Si tratta di un fattore determinante anche per il potenziamento delle autodifese naturali delle colture (terreno sano / pianta sana / cibo sano).
IRRIGAZIONE: le irrigazioni dopo il trapianto sono importanti e vanno ripetute con regolarità utilizzando poca acqua a temperatura ambientale (no acqua fredda).
In prossimità dell’ingrossamento dei frutti vi è una maggiore richiesta idrica. In questa fase occorre irrigare con frequenza senza esagerare con i volumi di acqua. La mancanza di acqua favorisce le scottature solari e il marciume apicale.
AVVERSITÀ: il controllo della Piralide (allo stadio larvale) va fatto con Bacillus thuringiensis var. kurstaki, da ripetere ogni 14 giorni circa.
Il controllo degli afidi può essere effettuato utilizzando olio di Soia miscelato con sapone molle vegetale (formulati ammessi in agr. bio). Questo rimedio agisce su svariati fitofagi, e può essere ulteriormente potenziato aggiungendo olio essenziale di Timo.