Le stagioni della terra: l’autunno

Attività, lavori e ricorrenze del periodo autunnale.
Con l’arrivo dell’autunno assistiamo ad un fenomeno che è alla base dei naturali cicli vitali più importanti: in natura ha inizio una fase di reintegro di materia/energia all’interno del suolo grazie ai composti organici prodotti dalle piante durante il periodo estivo (foglie, ramaglie, tessuti vegetali etc.). Queste risorse devono poter essere accolte e metabolizzate al meglio da parte del suolo poiché la Terra ha necessità di nutrirsi e dissetarsi dopo la smania estiva.

Questa è anche la fase dell’anno nella quale il terreno è particolarmente predisposto ad accogliere tali risorse. La vegetazione entra in una fase di letargo liberando, appunto, tutto ciò che poi contribuirà a generare nuova vita (è una sorta di Capodanno biologico). Tutto ciò è scandito dal ritmo discendente del Sole che si avvia verso la “morte” invernale. Per rinascere bisogna morire.
Cogliendo queste dinamiche Goethe arriva ad affermare che all’interno della natura “la morte è uno stratagemma per ottenere molta vita”.
La vita si ritira, ma in questo ritirarsi vi è una sorta di riorganizzazione per ottenere poi una nuova rinascita. Nella fase autunnale si assiste dunque ad un gesto di “inspirazione” della Terra che accoglie e concentra al suo interno. Oltre a foglie e tessuti vegetali in decomposizione, all’interno del suolo si accumulano anche semi, bacche e frutti (contenenti semi) prodotti dalle piante durante l’estate. Ciò è particolarmente evidente negli ecosistemi naturali.
Dunque è importante che il suolo possa metabolizzare nel migliore dei modi la sostanza organica prodotta dalle piante tramite fotosintesi per evitare che queste risorse vadano disperse o dissipate. Si tratta del ciclo del detrito (o ciclo del carbonio) per il quale il suolo è sede di chiusura; per questo motivo nel terreno è presente carbonio organico (sostanza organica generata grazie alla fotosintesi). Compito dell’agricoltura sarebbe quello di imitare, assecondare ed esaltare i cicli biologici naturali.
In agricoltura biodinamica viene favorita la miglior decomposizione della sostanza organica grazie al preparato FLADEN il quale è in grado di stimolare l’attività dei microrganismi del suolo responsabili della degradazione di residui vegetali ed anche animali. Un suolo sano e vitale deve poter svolgere decomposizione e ri-sintesi della materia organica per generare sostanze umiche (humus), vera base della miglior fertilità organica. Grazie al preparato FLADEN (ed anche grazie al Cornoletame) è possibile incrementare le popolazioni microbiche del terreno favorendo questo processo, e soprattutto grazie al Cornoletame è possibile stimolare l’attività biologica e vitale del suolo.
Proprio nella fase annuale che indicativamente va da San Michele (29 settembre) a Ognissanti (1° novembre) si può entrare in sintonia con questi cicli assecondando i processi e le correnti naturali, poiché tali processi possono essere sostenuti grazie al corretto impiego di questi preparati biodinamici. L’autunno è uno dei momenti più vantaggiosi per il loro impiego.
Quella che oggi è la Commemorazione di tutti i Santi un tempo era “Samhain” nella tradizione celtica. Si trattava della festa più importante poiché rappresentava un momento di passaggio epocale: la natura deve morire per rigenerarsi.
La vita è fatta di cicli, e questa ciclicità viene da sempre celebrata anche tramite queste ricorrenze delle quali ormai si è perso il valore, il senso ed il significato.
L’Equinozio d’autunno segna dunque il passaggio del Sole dallo Zodiaco settentrionale a quello meridionale. Questo passaggio determina la fine del periodo primavera-estate a favore della fase autunno-inverno. Nel mito è proprio Persefone che trascorre sei mesi dell’anno negli Inferi, appunto autunno e inverno, mentre nei restanti sei mesi (primavera ed estate) ella torna sulla Terra da sua madre Demetra facendola rifiorire.
Questi due semestri sono tenuti in grande considerazione proprio in agricoltura biodinamica per quanto riguarda l’allestimento dei vari preparati. Ognuno dei due semestri dispone di “qualità” in grado di influenzare e condizionare il processo di trasformazione dei diversi preparati. E nel mito sono proprio Persefone e Demetra che incarnano questa oscillazione semestrale generata dal ritmo solare, con tutto ciò che ne deriva per la vita. Persefone, figura della mitologia greca, entra nella mitologia romana come Proserpina; è insieme a Plutone custode del sottosuolo dal quale semi e piante traggono forze e risorse per poter germinare e sostentarsi. Nel caso di Proserpina, il nome deriverebbe dal latino “proserpere” che significa emergere. Demetra stessa è la divinità che a sua volta presiede i raccolti e, più in generale, la Natura.
Le fasi di allestimento/interramento dei vari preparati biodinamici, così come le successive fasi di dissotterramento e raccolta, vengono scandite proprio dai due Equinozi in funzione del moto solare (vero respiro vitale della Terra).
Anche la celebrazione di San Martino (11 novembre) è direttamente collegata alla civiltà rurale e contadina, e probabilmente rappresenta una delle festività più connesse con le attività agricole ed i lavori nelle campagne. È una fase annuale che anticamente segnava il termine dei lavori nei campi.
I contratti di lavoro, di affitto ed anche di mezzadria avevano inizio e fine proprio l’11 novembre poiché le attività agricole erano concluse senza però che fosse già arrivato il freddo invernale. Era in molti casi anche periodo di trasloco dovuto proprio alla cessazione del vecchio contratto a favore di un nuovo e futuro accordo lavorativo.
Ma questa fase annuale segna soprattutto una sorta di “capodanno biologico” poiché la Natura ha portato a termine il proprio compito attraverso la formazione degli ultimi frutti come gesto conclusivo dei cicli biologici naturali. Si tratta della fine, ma anche del nuovo inizio, giacché il letargo invernale pone le basi per il successivo germinare e germogliare primaverile (per il risveglio primaverile). La formazione del seme (e del frutto) è l’atto conclusivo del processo vegetale, ma è anche il nuovo inizio e garanzia di nuova vita. 
Il concetto stesso di “anno agrario” è connesso a inizio e fine di tutte le attività di un’azienda agricola; si tratta del periodo che intercorre tra l’11 novembre e il 10 novembre dell’anno successivo. Una fase di passaggio, transizione e cambiamento.
Nel mese di novembre la Natura si richiude in sé stessa. Ciò corrisponde ad un gesto di contrazione (e inspirazione) che fa parte della ciclicità della vita. La terra inspira e si prepara ad accogliere l’azione fecondante della pioggia, della neve e del gelo invernale. Ed è per questo motivo che l’autunno è da sempre la stagione nella quale si effettuano le principali concimazioni del terreno, ed è anche il momento migliore per la semina del sovescio (i sovesci seminati in autunno daranno i migliori risultati in termini di fertilità organica). Anche la messa a dimora di alberi e arbusti trova il suo momento più opportuno durante la stagione autunnale poiché, per vari motivi, si assiste ad una miglior radicazione delle piante come conseguenza del gesto di “inspirazione” operato dalla Natura in questa fase dell’anno. La maggior parte di alberi e arbusti trova le migliori condizioni per un ottimale sviluppo della radice, fattore determinante per il miglior sviluppo della pianta.
Samhain, celebrata fra il 31 ottobre e il 1° novembre, era a sua volta un’antica festa pagana che rappresentava il Capodanno celtico. Nella dimensione ciclica e circolare del tempo, rappresentata simbolicamente dall’Ouroboros (serpente che si morde la coda) vi è un punto d’incontro e coincidenza tra la fine e il nuovo inizio, tra morte e rinascita. Samhain è proprio l’espressione simbolica di questa convergenza o sincronismo tra vita e morte determinato da questa particolare fase annuale. Nell’Ouroboros abbiamo la testa e la coda che coincidono arrivando a toccarsi; si tratta del punto d’incontro fra opposti princìpi, dove il passato incontra il futuro attraverso l’unione tra morte e nuova vita (accostamento dei contrari). Questa “morte” della Natura pone le basi per un nuovo inizio. Il terreno va fecondato con i semi dei raccolti dell’anno precedente, soprattutto per quanto riguarda il grano (coltura basilare per la nostra alimentazione).
Queste ricorrenze hanno dunque una funzione di raccordo fra il sonno ed il risveglio della Natura, dal duplice volto di fine e inizio del ciclo vitale.


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