Il preparato 500 è un esempio di collaborazione e cooperazione tra regno vegetale, regno animale e regno umano a sostegno della vita. La vita stessa è possibile grazie a sinergie e simbiosi tra organismi. È compito dell’uomo guidare nella giusta direzione i processi vitali, favorendo al meglio i cicli biologici ed il loro svolgimento.
La formazione dell’humus nel terreno quale substrato ideale di crescita per le piante
L’agricoltura industriale è orientata verso una esasperazione della produttività , mirando ad ottenere rese sempre maggiori; anche la selezione varietale sostenuta dalle élite economiche e operata dall’industria sementiera prende in considerazione quasi esclusivamente parametri di produttività (questo processo ha inizio già dagli anni ’60 con la famosa Rivoluzione Verde). Le conseguenze di questo orientamento sono note sia sul piano ambientale che su quello del bilancio energetico e, non ultimo, sul piano nutrizionale. L’uso massiccio di sostanze azotate e di vari altri input esterni di origine industriale, al fine di incrementare le rese, riduce la presenza di polifenoli, vitamine, amminoacidi essenziali e altri nutrienti fondamentali. La stessa FAO (Organic Agriculture Programme) ha messo più volte in evidenza l’adeguatezza nutrizionale di alimenti biologici rispetto al cibo prodotto con metodiche industriali.
Il concetto di fertilità , dunque, deve essere legato ad un insieme di fattori il cui obiettivo deve essere l’equilibrio tra la giusta produttività e la capacità di un prodotto di nutrire veicolando forze vitali. Il cibo deve poter essere fonte di salute. Inoltre le piante coltivate correttamente disporranno di autodifese naturali maggiori rispetto a piante portate ad una condizione di iperproduttività esasperata. Non bisogna dimenticare che la funzione più importante dei polifenoli è quella di proteggere le piante stesse da agenti ambientali e dal rischio ossidativo rappresentato dalla luce solare.
Il preparato 500 si inserisce proprio in un discorso di equilibrio poiché, come ribadito più volte, con l’agricoltura biodinamica si vuole favorire una crescita armonica ed equilibrata.
L’attuale crisi dell’agricoltura industriale è dovuta al fatto di perseguire iperproduzioni e gigantismo, conseguenza di una visione statica del concetto di fertilità che per decenni ha favorito l’uso (e l’abuso) di nutrienti di sintesi (i famosi N, P, K) riducendo il contenuto di carbonio organico nei suoli, favorendone la perdita di fertilità biologica. A tal proposito confrontare anche i dati ISPRA.
Mentre la vera fertilità è data da un complesso di forze e da un insieme di fattori molto dinamici. Già nel 1924 Rudolf Steiner intuì le cause della degenerazione dell’agricoltura dando un impulso ben preciso finalizzato a risanare la fertilità dei suoli ed il processo produttivo.
Uno dei problemi maggiori risiede nella diminuzione di sostanza organica nei terreni e nel relativo calo di attività biologica. Ma siccome “il malato è grave”, il semplice apporto di sostanza organica nel terreno, da solo, rischia di non essere più sufficiente a ripristinare condizioni ottimali di fertilità . Occorrerà certamente una sostanza organica che sia di qualità , cioè HUMUS, ed occorreranno rimedi che siano in sintonia con i processi vitali i quali favoriranno la formazione di quest’ultimo (l’humus): i preparati biodinamici.
Sostanza organica è un termine generico utilizzato per indicare svariati composti, ma sarà necessario utilizzare una sostanza organica dotata di qualità e proprietà particolari. Qui si inseriscono i preparati biodinamici, ed il 500 in particolar modo.
Ma per comprendere a fondo il processo dobbiamo chiederci cos’è la sostanza organica e dove essa ha origine. Alla base della formazione della sostanza organica vi è la fotosintesi clorofilliana, grazie alla quale le piante sono l’unica fabbrica di nuova sostanza sulla Terra; tutto il resto è riciclaggio. Dunque il regno vegetale è alla base dei cicli biologici e vitali grazie alla capacità di entrare in relazione con le forze solari. Questa mediazione permette agli altri esseri viventi di assimilare queste forze e trarre nutrimento; si può dire che ingerendo un vegetale assimiliamo forze solari, delle quali abbiamo una estrema necessità , ma che da soli non saremmo in grado di assimilare. Il Sole è alla base della vita, e le piante ne rappresentano il medium primario.
Quindi la sostanza organica viene elaborata tramite la fotosintesi da cui ha origine. Nel processo digestivo del bovino (ma anche nel lombrico) poi avviene una ulteriore elaborazione grazie alle caratteristiche uniche del suo apparato digerente dotato di peculiarità essenziali per ottenere successivamente una sostanza importantissima per la fertilità del suolo: il letame. Per secoli le agricolture tradizionali hanno basato la propria fertilità su questi elementi. Il bovino è in grado di elaborare cellulosa ed emicellulose come nessun altro mammifero grazie ad uno stomaco di notevoli dimensioni suddiviso in 4 parti (reticolo, rumine, omaso e abomaso) e grazie alla mediazione di una particolare microflora intestinale. Si tratta di un vero e proprio laboratorio complesso. Ovviamente l’animale va rispettato, deve vivere secondo quelle che sono le sue esigenze e necessità , e deve nutrirsi correttamente e in maniera sana.
Ma per ripristinare la fertilità dei campi, purtroppo, non sono più sufficienti le tradizionali concimazioni organiche di natura vegetale e/o animale. Sono necessari rimedi che rappresentano una ulteriore elaborazione di questi processi vitali, che attingano comunque da elementi naturali.
Una ulteriore esaltazione di questi processi è data dal preparato 500 (o Cornoletame) nel quale emergono nuove proprietà idonee a risolvere le attuali problematiche. Con i preparati biodinamici si instaura una collaborazione ed una sinergia tra regno vegetale, regno animale e regno umano nella quale ognuno svolge il proprio ruolo per permettere l’ingresso di nuove forze il cui tramite sono i preparati biodinamici (in questa sinergia non va dimenticato il regno minerale). Tramite queste forze è possibile rigenerare il suolo ed ottenere alimenti vitali, in grado di nutrire anche le parti più sottili dell’essere umano.