Diverse ricerche ed esperienze significative hanno evidenziato il valore del metodo biodinamico. Di seguito ne riportiamo alcune. Nel 1960 un geologo americano, Sheldon Judson, ritrovò nei pressi di Roma un’antica cisterna risalente al 150 d. C. le cui fondamenta, che al momento della costruzione erano sottoterra, si trovavano ora esposte fuori dal suolo di circa 1 metro.
Questo voleva dire che il terreno circostante era calato di oltre 4 centimetri ogni secolo, dunque molto più rapidamente di quanto si potesse formare. L’erosione del suolo e la perdita di terreno fertile hanno molteplici cause, ma sicuramente l’azione dell’uomo può giocare un ruolo fondamentale (nel bene e nel male) per quanto riguarda la tutela di un patrimonio collettivo di inestimabile valore. Anche il CNR ha recentemente messo in evidenza i rischi di una inadeguata gestione del suolo le cui conseguenze sono sintetizzate nell’espressione inglese Dust bowlification, da dust (polvere) e bowl (conca). Si stima che ogni anno vengano perse a livello globale 24 miliardi di tonnellate di suolo. L’azione degli agenti atmosferici (tra cui vento e pioggia) sommata ad una cattiva gestione del suolo determina questa perdita di terreno fertile.
Le risorse vanno gestite nel rispetto delle generazioni future, diventa quindi doveroso adottare metodi di coltivazione che tutelino la fertilità del terreno. Con l’agricoltura biodinamica e l’uso corretto dei preparati biodinamici è possibile generare nuovo terreno fertile. Vedasi foto (sotto) nella quale è evidente l’azione del lombrico dopo 4 anni di applicazioni del preparato 500 e di altri preparati biodinamici. Da terreno “convenzionale”, privo di lombrichi, nel giro di 4 anni è stato possibile generare nuova terra fertile andando in controtendenza rispetto al fenomeno sopracitato. La presenza del lombrico è un indice importante della qualità biologica del suolo, ed è considerato uno dei bioindicatori essenziali, oltre a svolgere funzioni fondamentali per la fertilità dei terreni.
500 e degli altri preparati a seguito di attività di studio, sperimentazione e ricerca.
Di seguito una breve trascrizione del suo lavoro: “L’uso corretto di questi preparati, sia con il letame che con il compost vegetale (in merito al compostaggio), conduce la fermentazione di essi in direzione ben precisa, impedendo le perdite di sostanza organica, arrestando l’acidificazione iniziale della fermentazione e rettificando questa con la formazione di un humus neutro, ricco di sostanze fondamentali quale si potrebbe ottenere in una cotica prativa stabile di età di 10 anni.
Il concime così preparato comunica al terreno e in breve tempo quella “fertilizzazione agronomica integrale” che la scienza agronomica considera ideale.
Premessa indispensabile è che l’azione dei preparati biodinamici si abbini ad una concimazione organica.
Nessuna trasformazione in humus può verificarsi in un terreno mineralizzato e con vita batterica deviata o addirittura patologica (in questo caso occorreranno accorgimenti specifici).
Fatte queste premesse diamo i risultati di analisi sul 500:
PREPARATO 500 (materiale di partenza letame vaccino)
Fatto essenziale: nel preparato sono scomparsi i batteri intestinali. Ad essi si è sostituita una flora quasi identica a quella delle deiezioni di lombrico, cioè una flora generatrice dihumus. Dal punto di vista chimico si nota nel preparato un aumento di azoto nitrico. Nel materiale di partenza esso era in proporzione del 0,06% mentre in quello di arrivo esso è salito al 1,7%; risulta, cioè, moltiplicato per 28. Inoltre nel preparato si trovano 500 milioni di batteri aerobi per grammo.
(…) In questa analisi è evidente che il preparato 500, pur risultando sempre arricchito in batteri e oligoelementi disponibili e attivi, mostra una variabilità di composizione che le ripetute prove analitiche hanno permesso di attribuire al diverso regime di foraggio delle mucche: un trifoglio non vale l’altro, un fieno non vale l’altro e così pure un letame non vale l’altro.
Perciò l’alimentazione delle mucche il cui letame servirà a confezionare il preparato 500 è oggetto di particolare cura.
(…) Anche la stagione conta: il letame viene raccolto in autunno (settembre-ottobre), quando anche il foraggio ha una composizione concentrata; si lasciano le mucche mangiare anche ogni sorta di arbusti sulle siepi confinanti. In questa stagione il letame è anche più sodo e contiene più sostanze minerali che in primavera”. (E. Pfeiffer)
È stato pubblicato su alcune riviste scientifiche un recente studio sulle caratteristiche microbiologiche e le proprietà bioattive del preparato 500 (Microbiological Features and Bioactivity of a Fermented Manure Product Used in Biodynamic Agriculture; Matteo Giannattasio et al., 2013).
Questo lavoro ha rilevato che il preparato 500 dispone di specifiche attività enzimatiche, è fornito di una ricca popolazione microbica e presenta attività auxinica. Le sostanze ad azione auxinica svolgono un ruolo fondamentale nella fisiologia e nella crescita delle piante. Coerentemente con i principi della biodinamica, la funzione delle auxine non è tanto quella di incrementare la produttività ma è quella di promuovere una crescita armonica ed equilibrata in modo da favorire la formazione di tutte quelle sostanze necessarie alla pianta per potersi mantenere sana e vitale.
I dati di questo lavoro possono spiegare l’azione vitale positiva verso la flora microbica del suolo e le piante (è ipotizzabile che l’elevato contenuto di carboidrati e peptidi presenti nel 500 possa attivare una proliferazione microbica e, quindi, una maggiore attività rizosferica). Nonostante l’applicazione a bassissime quantità (100-200 grammi per ettaro) questo preparato stimola la formazione delle radici e incrementa l’attività biologica del terreno (confrontare anche i dati della ricerca FiBL, dai quali emerge una maggiore biodiversità dei terreni biodinamici). In questo lavoro si ipotizzano vari meccanismi d’azione dovuti anche alla presenza positiva di acidi umici. Sono in corso ulteriori test per valutare altri aspetti del preparato 500.
Mentre l’esperienza australiana ha dimostrato il valore delle Leguminose nell’esaltare la funzione del preparato 500, l’inserimento delle Leguminose nelle rotazioni, o la loro presenza negli inerbimenti, esalta l’azione di questo preparato.
COMUNITA’ BATTERICHE RILEVATE NEL PREPARATO 500 (Giannattasio et al.)
SPECIE |
GRUPPO TASSONOMICO |
% (CFU) |
Bacillus megaterium |
Firmicutes |
46.83 |
Bacillus safensis |
Firmicutes |
44.99 |
Rhodococcus coprophilus |
Actinobacteria |
3.65 |
Pseudoxanthomonas dajeon. |
Gammaproteobacteria |
1.42 |
Microbacterium sp. |
Actinobacteria |
1.06 |
Aeromonas rivuli |
Gammaproteobacteria |
0.74 |
Bacillus pumilus |
Firmicutes |
0.46 |
Nocardia globerula |
Actinobacteria |
0.39 |
Agromyces fucosus |
Actinobacteria |
0.32 |
Sphingopyxis macrogoltabida |
Alphaproteobacteria |
0.11 |
Pseudomonas fulva |
Gammaproteobacteria |
0.04 |