Le Forze della Terra
Gli elementi sono quattro, Fuoco, Aria, Acqua, Terra. La loro enunciazione risale ai tempi di Aristotele. Per il grande filosofo greco, gli elementi sono dei luoghi, degli ambiti in cui si possono manifestare determinate forze. In ogni elemento si manifestano due forze che sono fra loro contrapposte e che sono state definite come eteri e forze fisiche.
Per etere si intende quella forza che ha la capacità di innalzare, di sublimare, di alleggerire: è la forza che permette alla linfa nelle piante di salire alle cime più alte o al sangue umano di distribuirsi in tutte le parti dell’organismo o al filo d’erba di spaccare il cemento e l’asfalto per aprirsi all’aria e alla luce. Si può dire che è una forza di levità .
Per forza fisica si intende quella forza che tende ad ammassare, a comprimere, ad appesantire: ne è esempio tipico la forza di gravità . La sua azione è più evidente ai nostri occhi perché ci scontriamo continuamente con essa. La forza fisica agisce dalla periferia al centro, mentre l’etere agisce in senso contrario dal centro alla periferia. La prima è una forza centripeta, la seconda è una forza centrifuga.
Nel caso della Terra le due forze contrapposte sono state definite come etere di vita e forza fisica di frantumazione.
Per farci un’idea di cosa si vuol intendere pensiamo a due cose molto comuni: una pietra e l’osso di un organismo vivente. Ambedue hanno le caratteristiche dell’elemento terra: sono dure, impenetrabili, hanno una loro forma ben definita, occupano uno spazio ben definito. Ciò che li differenzia è il loro comportamento nei confronti, ad esempio, di una botta, di un urto violento. La pietra si spezza, si frantuma e forma altre pietre più piccole, fini a sé stesse. Anche l’osso si spezza, si frantuma, ma subito dopo interviene una forza che rimargina la frattura e ricompone la struttura dell’osso. Interviene un processo di guarigione dove, per guarigione, si intenda lo ristabilirsi di una totalità in sé completa e armonica. Nel primo caso si ha un processo di frammentazione, nel secondo caso si ha un processo di ricomposizione.
Ciò che determina la ricomposizione è la forza autonoma dell’etere di vita. L’etere di vita risana, ricostruisce e crea un complesso unitario.
Questo complesso unitario si potrebbe chiamare “corpo vivente”, nel quale ogni parte è integrata nella totalità . Non c’è nessuna parte, né cellula del corpo, che non sia inclusa in tale unità risanatrice. Se così non fosse si formerebbero dei corpi estranei, dei tumori, prodotti da una vita estranea. Il complesso unitario creato dall’etere di vita è essenzialmente una unità individuale, inscindibile, chiamata anche “organismo”.
In contrapposizione a ciò l’elemento terra, attraverso la sua forza fisica, crea corporeità solide, isolate, frantumabili. Diversamente dall’etere di vita questa forza agisce meccanicamente e provoca spaccatura, scissione, frammentazione. È la forza che disgrega la montagna in pietrisco e sabbia. La meta di questa forza è di svincolare il frammento più piccolo, l’atomo, e renderlo disponibile per altre …avventure.