L’Aria 09

Etere e forza fisica dell’elemento aria

Secondo Aristotele tutto ciò che esiste in natura si può ricondurre a quattro elementi: Fuoco, Aria, Acqua, Terra. Di questi il Fuoco è il padre e gli altri ne derivano per successive condensazioni.
Gli elementi sono gli ambiti in cui si possono manifestare certe forze che sono fra loro contrapposte e che si definiscono come Eteri e Forze fisiche.

L’etere è una forza di espansione e agisce tangenzialmente alla superficie terrestre, provenendo dalla periferia del cosmo: agisce come un risucchio e il suo compito è stimolare tutti i processi di vita.
Il filo d’erba che rompe il cemento deve la sua forza dirompente all’etere, alla forza di attrazione dell’etere.
A questa forza si oppone una forza di contrazione che agisce dalla superficie al centro della terra: il suo ruolo è inibire, limitare, contenere i processi di vita.
Nel caso dell’aria in particolare le due forze contrapposte si chiamano Etere di luce e Forza fisica della tenebra addensante.
L’etere di luce è il portatore dell’entità “Luce” che si manifesta in presenza di una sorgente luminosa e che si rende visibile nell’incontro con gli oggetti del mondo sensibile. Nell’incontro con l’aria, la luce pervade di chiarezza tutto lo spazio che esiste fra gli oggetti.
Se noi entriamo in una stanza buia non abbiamo percezione di alcun oggetto.
Se accendiamo una lampada, subito ci appaiono le superfici dei vari oggetti e la stanza si illumina per la presenza dell’aria. In assenza di aria noi vedremo comunque gli oggetti ma la stanza resterebbe buia, come nello spazio oltre l’atmosfera si possono vedere i corpi celesti illuminati ma immersi nel buio. Si può dire che:
L’aria riempie lo spazio fra gli oggetti.
La luce rende visibili gli oggetti.
La tenebra annulla gli oggetti.

L’aria si dispone fra gli oggetti ma ciò che distingue gli oggetti è la luce.
La luce delimita, identifica e colloca i vari oggetti all’interno dello spazio da essa creato. Fin dove arriva la luce noi abbiamo percezione. Oltre la luce c’è la tenebra. Se noi accendiamo una candela, la luce della fiamma crea uno spazio sferico che si allarga o si restringe a seconda dell’intensità della fiamma. Dentro a questo spazio sferico noi percepiamo gli oggetti. Il sole quando sorge all’orizzonte, squarcia le tenebre e progressivamente allarga lo spazio visibile in funzione del grado di luminosità.
Luce e spazio sono dunque inscindibili. Anzi si può dire che la luce crea lo spazio e in assenza di luce si annulla lo spazio e compaiono le tenebre.
Nel ciclo evolutivo dal Fuoco alla Terra abbiamo così trovato nello stadio corrispondente all’elemento Aria la comparsa dello “Spazio” come del resto nello stadio precedente corrispondente all’elemento Fuoco avevamo trovato la comparsa del “Tempo”.
Noi uomini viviamo costantemente immersi nell’aria, nella luce e nella tenebra. Il passaggio dalla luce alla tenebra determina anche il succedersi dei ritmi giorno e notte, estate inverno.


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