Me lo sento ripetere spesso: “La dieta va bene, ma soprattutto per la prevenzione. Io sono già vecchio e ormai i giochi sono fatti. Non mi resta che la tavola, non mi tolga anche questo piacere: è l’ultimo che mi resta”. Rispondo citando il celeberrimo motto del mitico maestro Alberto Manzi che dalla televisione, davanti ad una scolaresca di anziani totalmente analfabeti, proclamava gentilmente ma convintamente che “non è mai troppo tardi”. Mi sostiene in questa profonda convinzione anche uno studio pubblicato sulla rivista The British Journal of Nutrition, agosto 2018,30:1-14 che conferma che l’adesione a un regime alimentare di tipo mediterraneo, anche in età avanzata, favorisce un invecchiamento in salute.
Sono stati valutati oltre 11 mila soggetti dai 65 anni in su. I risultati confermano che una elevata adesione alla dieta mediterranea (basata sul consumo quotidiano di cereali integrali, legumi, semi oleosi, frutta e verdure, con una presenza ridotta di carne, pesce e latticini) produce una riduzione del 25% del rischio di mortalità totale nella popolazione anziana.
Attenzione, però.
I ricercatori sottolineano che questi risultati, in futuro, potrebbero cambiare. Infatti, mentre chi oggi è anziano ha probabilmente seguito fin dall’infanzia una dieta sostanzialmente corretta, l’attuale popolazione adulta, ma non ancora anziana, ha abitudini alimentari molto diverse da quelle dei rispettivi nonni, abitudini spesso lontane dalle indicazioni del modello mediterraneo.