Ortaggi e aterosclerosi - Pigozzi Biolcalenda luglio-agosto 2021

Ortaggi e aterosclerosi

Nelle donne, anche dopo i 70 anni, un maggior consumo di ortaggi (soprattutto crucifere) protegge dall’aterosclerosi. È questa la sintesi di uno studio pubblicato sulla rivista Journal of the American Heart Association 2018 Apr 4;7(8).

Nessuna novità, potremmo dire. Eppure conforta avere nuove conferme scientifiche sulla bontà degli inviti che vengono costantemente fatti (anche su questa rivista) sulla necessità di consumare regolarmente vari tipi di verdure, con una specifica attenzione alle crucifere (broccoli, cavolfiori, cavoli e cavoletti di Bruxelles).
Questa ricerca ha seguito un gruppo di donne che, all’avvio dello studio, avevano almeno 70 anni.
Di questi soggetti sono stati considerati i parametri antropometrici (peso, altezza, ecc.), i principali parametri biochimici (analisi del sangue), lo stato socio-economico, l’abitudine al fumo, l’assunzione di alcol e di farmaci.
Si sono poi raccolti i dati relativi ai consumi di tutte le verdure, calcolando il numero di porzioni giornaliere (una porzione = 75 grammi), differenziando il tipo di vegetali (crucifere, agliacee, verdure rosse/arancio/gialle, verdure a foglia verde, legumi).
Infine, è stata valutata l’evoluzione dello spessore della parete delle arterie carotidi.
Ebbene, al consumo più abbondante di verdure (in particolare di broccoli e cavoli) corrispondeva il minore spessore della parete delle carotidi.
Cioè più basso era il rischio di arteriosclerosi e di ictus. È interessante notare che il secondo gruppo di vegetali con il migliore effetto preventivo erano i legumi.


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