Da qualche anno la pasta prodotta con farina di legumi trabocca dagli scaffali dei supermercati e i consumatori non sono più solo persone con qualche problema di salute (celiaci o intolleranti al glutine), ma anche molti che seguono una dieta “sana”.
Parliamone, dunque, per conoscerne proprietà, vantaggi e eventuali svantaggi. Diciamo subito che questa pasta non è una novità assoluta: molte nostre ricette regionali prevedevano di preparare la pasta fatta in casa aggiungendo alla costosa semola di grano duro farine di legumi, oltre che di altri cereali.
Oggi queste paste sono quasi sempre preparate con il 100 per cento di farina di legumi (generalmente ceci o lenticchie). In ogni caso, per chi deve eliminare il glutine dalla dieta è sempre indispensabile controllare in etichetta l’elenco degli ingredienti.
La pasta di legumi è ovviamente più ricca di proteine e di fibre (due importanti componenti nutrizionali dei legumi essiccati) rispetto a quella tradizionale di grano duro e, anche per questo, è in grado di aumentare il senso di sazietà e di contribuire ad innalzare la quantità e il valore della quota proteica di provenienza vegetale.
A patto che, in quest’ultimo caso, il menu giornaliero comprenda anche una razione di granaglie integrali come riso, grano saraceno, avena, quinoa, ma anche pane integrale, ecc. Questa pasta va cucinata al dente (tiene meno la cottura) e può essere un modo semplice per arricchire di legumi il piatto dei bambini.
Un neo pesante è tuttavia costituito dal prezzo: è da 5 a 7 volte più cara della pasta di semola biologica. I legumi secchi, al contrario, sono molto economici.