C’è una correlazione tra la dieta e allergie e intolleranze?
Non è una novità: già il Rapporto della Commissione Europea sull’utilizzo di additivi alimentari nell’Unione Europea del 2001, segnalava una preoccupante eccedenza dei valori consentiti di consumo di additivi nella popolazione infantile: la stragrande maggioranza di quelli utilizzati dall’industria alimentare. Peccato che l’assunzione di additivi e i limiti percentuali imposti per legge negli alimenti, fanno riferimento alla popolazione adulta, non tengono conto dei bambini.
Il fatto è che le mamme hanno sempre meno tempo da dedicare alla preparazione dei pasti per i loro bambini e così va a finire che troppo spesso si ricorre ad alimenti preparati dalle industrie, così invitanti e appetibili, specialmente da parte dei bambini. E che dire dell’uso scriteriato che si fa di alcuni alimenti, visti anche come un modo per“farli stare buoni”. Quante volte ci capita di vedere al supermercato una mamma che, sfinita dalle continue insistenze o dai capricci del suo bambino, pur di farlo tacere gli compra patatine, merendine, caramelle, lecca lecca ecc?A parte il fatto che questo è un comportamento diseducativo, almeno dal punto di vista alimentare, bisognerebbe avvisare quella mamma che così facendo sta compromettendo seriamente l’intelligenza di suo figlio.Se lo sapesse…. Se sapesse quale effetto possono averealcuni degli additivi più diffusi! Ritardo nell’imparare a leggere, iperattività, difficoltà di concentrazione, scarsa attenzione. Un bel guaio! Come se non bastassero gli effetti degli additivi presi singolarmente, bisogna citare il risultato di uno studio britannico sugli effetti combinati di quattro additivi alimentari comuni, svolto dalla Soil Association e Organix insieme all’Università di Liverpool.
Questo studio ha evidenziato che alcuni additivi sono largamente impiegati in prodotti alimentari molto diffusi e popolari tra i bambini, quali tavolette di cioccolata, snacke succhi di frutta. Questi additivi (E 133 blu brillante, E621 glutammato monosodico, E 104 giallo di chinolina, E951 aspartame) combinati insieme comportano un effetto sinergico di neurotossicità largamente più potente di ciascuno dei prodotti preso singolarmente. Questo aspetto non è mai stato preso in considerazione dai test sulle dosi ammissibili degli additivi e costituisce un ulteriore problema, che aggrava la situazione. Lo studio ha dimostrato che la combinazione di questi additivi comportail rallentamento della crescita delle cellule neuronali e interferisce con il corretto funzionamento dei segnali trasmessi.
L’infanzia è anche particolarmente esposta ai danni dei pesticidi, di cui l’Italia fa larghissimo uso: uno studio condotto dal gruppo di lavoro AAAF (ARPAAPAT APPA Fitofarmaci) insieme ad altri 16 laboratori in tutta Italia sul contenuto di pesticidi in un pranzo tipo, ha calcolato la quantità dell’ingestione giornaliera di fitofarmaci da partedell’uomo, del ragazzo e del bambino: nei casi peggiori un bambino assume fino al doppio della dose giornaliera accettabile (ADI) stabilita dall’Unione Europea.
E allora? E’ semplice, gira e rigira è il biologico a convenire non solo per la salvaguardia ambientale e per la sostenibilità alimentare in generale, ma in particolare per la salute e la crescita sana ed equilibrata dei bambini.
Si dice che il biologico è troppo costoso. Questo a volte è vero, ma spesso non si tiene conto di quanti soldi ci far isparmiare in medicine! Molte persone risparmiano sulla qualità degli alimenti ma sono pronte a spendere anche molto per acquistare farmaci. Spesso queste due scelte sono in relazione diretta: mangi male –> ti ammali –>spendi soldi per medici e per comprare medicine. Il biologico però non deve essere esageratamente costoso, dovrebbe essere alla portata di tutti. A questo proposito vi segnalo che in Francia tutti i supermercati hanno una quantità enorme di alimenti biologici, e questi costano molto meno che in Italia. Costano come gli altri alimenti che non sono biologici, quelli cioè che definiamo“convenzionali”. Invece in alcuni negozi che vendono alimenti biologici hanno decisamente prezzi esagerati. Secondo me i casi sono due: o non sanno comprare oppure esagerano con i ricarichi. Recentemente mi è capitato di vedere anche alcuni produttori biologici vendere a prezzi esagerati, perché non hanno capito che se il cliente acquista direttamente da loro non deve pagare lo stesso prezzo del negozio. E’ un vero peccato. E allora evviva igruppi di acquisto, che fanno acquisti collettivi e quindi spuntano prezzi più convenienti, direttamente dal produttore. Io faccio così.
Biolcalenda Novembre 2011