Economia economica
Il termine economia deriva dal greco oĩkos, «casa» inteso anche come «beni di famiglia» e nómos, «norma, legge». Con economia si intende sia l’utilizzo di risorse scarse (limitate o finite) per soddisfare al meglio bisogni individuali o collettivi contenendo la spesa, sia un sistema di organizzazione delle attività poste in essere da un insieme di persone, organizzazioni e istituzioni (sistema economico).
 

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Antico come il futuro
Il mondo contemporaneo sembra ossessionato dal “nuovo” ad ogni costo, in tutti gli strati della società. Il “nuovo” è interpretato come progresso, come invenzione risolutiva, come soluzione dei problemi. Il “nuovo” come crescita economica, perché difficilmente colleghiamo il cambiamento alla decrescita. Cambiamento quindi, come politica nuova (i soggetti, i suoi strumenti, i suoi contesti).
 

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Effetto comico 
Per Aristotele il ridicolo sarebbe «ciò che è fuori tempo e fuori luogo, senza pericolo» (con pericolo ci sarebbe il tragico).
Emerson (Ralph Waldo Emerson, 1803-1882, filosofo, scrittore e saggista statunitense, influenzò Friedrich Nietzsche e quindi il pensiero europeo) dice: «L’essenza di ogni barzelletta, di ogni commedia, sembra essere un onesto o benintenzionato essere mezzo e mezzo; una non-esecuzione di ciò che si pretendeva di eseguire, mentre a gran voce dà a vedere che farà una notevole performance.

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Reale 
Esiste qualcosa di più irreale del reale? Il termine scaturisce da un lontanissimo passato della radice Rei, proveniente dall’area indo-iranica indicante, probabilmente in origine, il regalare (rendere omaggio al re), designando in latino «i beni», poi «affare», alla fine «cosa». Il termine «reificare» è stato usato talvolta per indicare il «rendere cosa, (cosare)».

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Riproviamoci

La politica è cosa seria, difficile, per persone oneste che decidono di dedicare qualche anno della loro vita al bene comune, rinunciando ai propri legittimi interessi. Se conoscete qualcuno con queste caratteristiche, votatelo. Non è detto che riuscirà a migliorare di molto i difetti strutturali del nostro Paese, profondamente disonesto, ma almeno non saremo complici di quella maggioranza di «furbi» impuniti, che domina da sempre l’Italia.
 

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Nuovo inizio

Dopo la fine si ricomincia, sia un giorno, un anno, una civiltà, un mondo. Il vero problema è evitare che il nuovo sia identico al vecchio. Altrimenti il senso dell’inutilità ci pervade rendendoci noiosi a noi stessi. Il «nuovo» spesso è equivocato, il termine è antichissimo: il latino novus deriva da una forma indoeuropea, newo-, identica nelle aree indoiranica, ittita, greca, slava, baltica e, con un ampliamento in -yo,

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Onorevoli a delinquere 
Avrei voluto intitolare l’editoriale di fine anno all’onestà, come segno di speranza per il futuro nuovo anno. I tempi bastardi in cui viviamo sono dominati, purtroppo, dalla confusione per le troppe deviazioni, alterazione di significato, per cui cerco di accedere alla saggezza insita nel linguaggio per trovare, non una via di fuga, ma un po’ di lucidità che ci permetta di capire cosa è giusto fare. L’onestà (dal latino honestas) dovrebbe indicare la qualità umana di agire e comunicare in maniera sincera,

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Il Muro
La crisi economica cominciata nel 2008 e tuttora in corso ci costringe a discutere del divario tra un modello basato su presupposti di crescita illimitata e una realtà caratterizzata da limiti ecologici, sociali, politici ed economici. Thomas Friedman, che fino a poco tempo fa era un fautore della globalizzazione e dell’ideologia della crescita illimitata, ha scritto: ”Proviamo, oggi, a uscire dai consueti confini nell’analisi della nostra crisi economica e poniamoci una domanda radicale: e se la crisi del 2008 rappresentasse qualcosa di ben più profondo di una grande recessione?

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Ladri e furfanti

L’Italia è ancora come la lasciai, ancora polvere sulle strade, ancora truffe al forestiero, si presenti come vuole. Onestà tedesca ovunque cercai invano, c’è vita e animazione qui, ma non ordine e disciplina; ognuno pensa per sé, è vano, dell’altro diffida, e i capi dello stato, pure loro pensano solo per sé. …
W. Goethe, 1790 circ.

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Prodigio

Di quanti prodigi abbiamo bisogno prima della fine? Il significato originario del termine latino “prodigium”, composto da “prod-, pro- “davanti, prima”, e “agiom” derivato di aio “dire”, quindi “preannuncio”. Prodigiosi erano detti: fatti, fenomeni, avvenimenti che trascendevano, o sembravano trascendere, l’ordine naturale delle cose, interpretati come preannuncio divino di eventi per lo più infausti.

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Impero finanziario

La finanza capitalistica pretende di sottrarsi al vaglio della politica, di farsi legge a se stessa, di presentarsi come l’unica civiltà possibile, l’unico ordine conforme a natura e perciò insindacabile, si è posta come nuovo sovrano assoluto con diritto di vita e di morte sui sudditi.

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Il Nemico
Spesso la realtà supera la fantasia. Immaginate un “Impero” privato che ogni anno ha entrate corrispondenti a 500 miliardi di dollari (superiore alla maggior parte degli stati nazione del pianeta). Le agenzie di rating le danno un voto di solvibilità superiore al Tesoro degli Stati Uniti. Infatti negli ultimi sessanta anni è stata la multinazionale con i più alti profitti e con il massimo valore in Borsa. Soprattutto è una potenza sovrana indipendente,

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Ahriman
La condizione della vita umana sulla terra, così legata alle relazioni di reciprocità o di contrasto, diventa incomprensibile se manca un termine di paragone. Alcuni elementi sono così noti da apparire banali: come definire il giorno senza la notte, la luce senza le tenebre, il bianco senza il nero e così via. Semplice ed elementare, per una mentalità primitiva che ritiene la percezione del mondo materiale l’intera realtà, ma è veramente così?

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Semplice
La parola latina “Simplex” è composta da sem – ‘una volta’ e plectere ‘intrecciare’ con un significato di “intrecciato una sola volta”. Il termine “Sem”  radice indoeuropea dell’unità e dell’identità, attestata anche nelle aree greca (heis ‘uno’ da *sems), germanica, slava, indoiranica. Sem-pre (lat. Semper) definisce la durata in quanto “unica”, senza limiti.

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