L’aglio orsino è una delle prime erbette che appaiono nei campi di primavera. Il suo tempo è quello di marzo e la sua apparizione è esuberante. Quando spuntano le foglie dell’aglio orsino (così detto perché sembra che gli orsi amino cibarsene in quantità, al risveglio dal letargo) si sente il suo caratteristico odore da distante. E quando spuntano i fiori, dalla classica forma a palla tipica delle agliacee, prima che le corolle si schiudano il profumo si fa ancora più intenso e dolce.

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Ingredienti: bevanda vegetale di soia 50 grammi, olio di semi di girasole circa 100 grammi, curcuma, sale, aceto di mele, un cucchiaino di senape q.b., una manciata di erba cipollina fresca tritata, una manciata di mandorle.

Preparazione:
unire alla bevanda vegetale il sale, la senape e la curcuma, in un bicchiere stretto. Iniziare a frullare con un minipimer. Aggiungere gradualmente l’olio e continuare a frullare fino a raggiungere la densità desiderata.

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Restiamo umani

Il cibo relazionale di Mario Rigoni Stern, contro la guerra.
Ogni tempo e ogni umanità ha avuto le sue complicazioni. La nostra è complicata dalle facilità, più che dalle difficoltà. Le molte agevolazioni tecniche, scientifiche e sociali che abbiamo avuto negli ultimi decenni ci hanno semplificato la vita, ma rischiano di farci dimenticare dei valori fondanti.

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Mi sono immaginato quale sarebbe potuta essere la zuppa condivisa dal sergente Rigoni Stern in quel momento di fratellanza. Sappiamo che è a base di miglio e latte. Qui troverete una elaborazione di fantasia, con l’aggiunta di ortaggi e cavolo rosso
È certamente una buona zuppa, anche se non potrà mai esserlo come quella condivisa con i soldati russi, in quel preciso, incredibile, momento di sospensione della guerra, dentro una bolla di pace.
Per guarnire la zuppa,

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Vetriolo “Nome generico di certi solfati di metalli bivalenti, a lucentezza vitrea, cristallizzati con 7 molecole di acqua, fra loro isomorfi: v. bianco o v. di zinco, v. verde o v. di ferro e, più raramente, v. rosso e v. rosa; a essi va aggiunto il v. azzurro, che tuttavia cristallizza con 5 molecole di acqua”.

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I 7 ingredienti: olio extravergine, latte, patate bollite, Uovo, fonduta di formaggi, radicchio tardivo, parmigiano. Oltre a sale e aromi a piacere.

Questa ricetta si prepara in sette passi su una ciotola di terracotta, una a persona.
Procedimento: 1. Si prepara la fonduta, sciogliendo a bagnomaria 3/7 di panna liquida, 3/7 di taleggio, 1/7 di un mix di parmigiano grattato e farina di riso. 2. Si prepara la base della ciotola: olio,

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L’Essere Umano è fatto per amare. Ma il vero e puro Amore si estrinseca in relazione e in conoscenza del mondo. La sua espressione è nell’Azione, non nella re-azione. In ciò che spontaneamente nasce in noi, quello che è giusto e buono per il nostro essere “qui ed ora”. Non nella ripetizione di formule pensate, volute e vissute da altri.

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Cari amici, ecco a voi una ricetta che richiama il tema della terra. Si caratterizza innanzitutto per l’uso dello strumento, una tajine della tradizione nordafricana. Composta di argilla, cottura di argilla, per veicolare il fuoco che cucina e trasforma non chiede né aria né acqua: è terra che agisce su terra.

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Tra gli ingredienti che possiamo utilizzare in cucina a inizio autunno troviamo zucca, castagne e fagioli freschi (se non troviamo i freschi, vanno bene ovviamente anche quelli secchi reidratati). Questi tre ingredienti si sposano certamente insieme, hanno tra loro delle “affinità elettive” e possiamo pensarli all’interno di ricette.
Vi proponiamo questa torta salata che è una elaborazione di una torta di fagioli rinascimentale, adattata ai tempi moderni e trasformata in torta vegetale, secondo i canoni della “cucina relazionale”,

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Ingredienti per la base: 300 g di farina, 80 g di olio, 120 ?? di vino o altro liquido a piacere, 5 g di sale – [eventuale lievito madre in esubero].
Per la farcitura: in quantità variabili (vedi la procedura), servono carote, cipolla, aglio, salvia sclarea o altre erbe spontanee o coltivate, mandorle, olio extravergine di oliva, pangrattato, farina integrale di frumento, brodo o bevanda vegetale a piacere,

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È uno dei più noti e apprezzati piatti della cucina turca. Il nome del piatto in italiano significa “Imam Svenuto”: è tradizionalmente legato ad una leggenda turca secondo la quale un Imam, il capo della comunità islamica, venne colto da svenimento causa l’estrema bontà della pietanza preparatagli dalla moglie.

Ingredienti per 4 persone: 2 melanzane grosse, 4 pomodori maturi, una cipolla grossa, sommacco o spezie a piacere, aglio, peperoncino, basilico,

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“Dalla terra nacquero le erbe, dalle erbe del cibo, dal cibo il seme, dal seme l’uomo.
L’uomo è dunque l’essenza del cibo.
Dal cibo sono prodotte tutte le creature, con il cibo esse crescono.
Il sé consiste di cibo, di respiro, di anima, di comprensione, di beatitudine”.

(Taittiriya Upanishad, 2.1.2)

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