Siamo accerchiati dalla cosiddetta intelligenza artificiale.

In molte case ci sono già gli assistenti vocali come Alexa o Google Home che ci permettono di accendere le luci, di regolare riscaldamento e climatizzatore, di ascoltare musica e ci rispondono a domande su vari argomenti. Quando parliamo di un prodotto, di una località, di un albergo, di una malattia o di un sintomo, in presenza del nostro cellulare (che ci ascolta a nostra insaputa), veniamo subito subissati di pubblicità o mail inerenti allo stesso prodotto,

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È questo, sicuramente, il tempo dei papi: uno, Bergoglio, se ne è appena andato, l’altro, Prevost, comincia ora il suo cammino.

Nell’esortazione apostolica â€Evangelii gaudiumâ€del 2013, il suo manifesto programmatico, Francesco scriveva: Preferisco una chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una Chiesa malata, aggrappata alle sue sicurezze, chiusa in un groviglio di ossessioni e procedimenti. Spesso ci comportiamo come controllori della grazia altrui, ma la Chiesa non è una dogana,

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Dissociamoci dal MALE

Molto spesso ci chiediamo che cosa possiamo fare nei confronti di tutte le brutte cose che vediamo accadere nel mondo e anche, nel nostro piccolo, attorno a noi. Ci sembra di essere impotenti, spesso ci sentiamo impossibilitati a contrastare tutto il male che vediamo accadere.

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Camminare a piedi per la città è il modo migliore per rendersi conto dello stato delle cose. Della bellezza delle architetture, dei monumenti e dei marciapiedi (nella mia città, almeno in centro, sono in pietra chiara e non in lugubre asfalto), ma anche della manutenzione delle strade e degli spazi pubblici, degli ostacoli alla libera e facile circolazione degli utenti più deboli (bambini, anziani, mamme, disabili, ecc.).

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Sono nata nel 1947, ho 77 anni. Questa premessa è indispensabile per capire la mia vita e quella delle persone suppergiù della mia età. Sono una figlia del dopoguerra e i racconti che ho sentito da bambina e i ricordi che mi appartengono li vorrei condividere con voi.

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Da quando scrivo per Biolcalenda l’editoriale di fine anno devo quasi sempre incominciare dicendo, a prescindere da quale sia l’anno, che, per gli argomenti di cui si occupa la rivista e in particolare per l’ambiente e per la salute, anche questo è probabilmente il peggiore degli ultimi anni. Purtroppo così è anche per il 2024.

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Li ho visti

Li ho visti.
Anime disperate in attesa di uno sguardo, di una parola, una carezza. Anche molti umani lo sono, lo so, ma non è a loro che mi riferisco.
Li ho visti, anime sole dietro un cancello che non si apre mai, a guardare il mondo fuori, i prati lontani, dove sarebbe cosi bello correre.

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Riflessioni

Uno si guarda in giro e la sensazione prevalente è quella dello scoraggiamento e dell’impotenza.
Di fronte a problematiche gigantesche e all’enormità della crisi climatica viene da pensare che il contributo delle scelte individuali si perda come una goccia d’acqua nell’oceano.

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Molte volte su Biolcalenda ho parlato di disastri ambientali e di cambiamenti climatici che di anno in anno si sono succeduti, ma sicuramente il 2023 è stato l’anno peggiore non solo per l’aumento della temperatura del Pianeta, ma soprattutto per molti fenomeni meteorologici veramente gravi ed estremi, sia in Italia che nel resto del mondo.

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Raccogliere

Questi sono i mesi della raccolta dei frutti del sole: le mele, l’uva, le noci, le olive… e noi che cosa raccogliamo dall’estate che è appena terminata? Per raccogliere qualcosa dobbiamo piegarci e guardare da vicino mentre l’estate è un tempo che ci fa guardare lontano, verso l’orizzonte. Entrambi gli atteggiamenti sono quelli che ci guidano nelle scelte della vita: un occhio alla meta e un occhio alle nostre capacità e ai nostri limiti.

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Quello che ho capito

La vita di ciascuno di noi è come un puzzle, che ci portiamo nello zaino per tutto il tempo.
È un’immagine diversa per ogni persona. Iniziamo con un foglio bianco, o forse con poche tessere, qua e là, senza neanche sapere quale sarà l’immagine che otterremo alla fine. Ogni tanto riusciamo a inserire una tessera. Ogni tessera che inseriamo ci permette di intuire nuovi dettagli, perché via via piccole immagini acquisiscono un senso, come una fogliolina che finalmente ci appare nella sua interezza,

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